Il corrente restauro estetico ha raggiunto il suo punto di crisi metodologica? Ha cioè toccato la soglia oltre la quale conviene, converrebbe, a tutti non più inoltrarsi? Era questo il senso della richiesta di moratoria dei restauri avanzata un paio d’anni fa da Carlo Ginzburg e Salvatore Settis, tuttavia rimasta lettera morta nonostante la sede, la prima pagina di Repubblica, e il suo ben preciso fondamento?
Un quesito, il mio, nato da una visita alla recente mostra di Caravaggio alle Scuderie del Quirinale.
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